LE PAURE DEI BAMBINI – Come aiutarli a gestire e superare la paura

Appuntamento con la Rubrica dei Consigli.
A cura di: Dott.ssa Francesca Cerutti

LE PAURE DEI BAMBINI
Come aiutarli a gestire e superare la paura

“Mamma vieni con me in cantina, ho paura del buio”; “Non voglio che tu vai via, resta qui con me!”, “Papà controlla che tutte le porte e finestre siano chiuse ho paura dei ladri!”.

Se almeno una volta vi è capitato di sentire queste frasi pronunciate dai vostri figli o avete assistito a delle manifestazioni comportamentali di paura da parte dei bambini, allora questo articolo fa per voi.

Parleremo, infatti, delle paure dei bambini, quali sono tipiche rispetto all’età e come provare a gestirle. Le paure dei bambini possono essere infinite; ne esistono però alcune che possono essere considerate specifiche dell’età evolutiva, ne abbiamo citate qualcuna all’inizio: la paura del buio, dei ladri, della separazione…

La paura è una delle emozioni più importanti per la sopravvivenza della specie, non a caso è un emozione primaria ossia ne siamo già dotati al momento della nostra nascita. Proviamo a pensare di camminare su un cornicione al decimo piano di un palazzo senza protezione e non provare paura; oppure a trovarci di fronte a un leone e non sentire paura.

Quasi certamente, in entrambi i casi, le nostre probabilità di sopravvivere saranno molto scarse, senza l’emozione della paura siamo sprovvisti di protezione, non siamo in grado di sentire che siamo in pericolo. Se la specie umana non fosse stata dotata, nel corso della storia, dell’emozione della paura molto probabilmente non saremmo sopravvissuti fino ad oggi. La paura ha quindi una funzione autoprotettiva, è bene provare paura perché ci consente di attivare alcune reazioni che servono a difenderci e difendere i nostri figli dai potenziali pericoli provenienti dall’ambiente esterno. La paura ci esorta a stare all’erta e a far tesoro delle precedenti esperienze, contribuisce allo sviluppo umano e alla crescita personale.

La paura quindi è un’emozione che proviamo tutti, quando sono i bambini a provarla però è molto importante la reazione degli stessi genitori che fungono da “specchio” nel mitigare o amplificare le emozioni dei figli. Infatti i bambini percepiscono ciò che gli adulti provano, sono in grado di regolare la loro reazione emozionale sulla base della reazione dell’adulto di riferimento. In altre parole, se i genitori si spaventano, il bambino sarà molto più spaventato perché impara e rinforza che quello stimolo è realmente pericoloso. Le tipiche paure dei bambini rappresentano una tappa naturale del loro sviluppo. In linea generale le paure dei bambini si estinguono o sono mitigate con maggior probabilità quando vengono manifestate apertamente e non quando vengono nascoste o temute.

Ma quali sono le paure tipiche dei bambini?


Intorno ai nove/dodici mesi una delle paure più tipiche è quella dell’estraneo in quanto il bambino inizia a costruire un “senso di sé”, riesce a distinguere le figure parentali o quelle di riferimento rispetto agli sconosciuti. In questi momenti è importante che il genitore non obblighi il bambino ad interagire con lo sconosciuto, a farsi prendere in braccio da chiunque, ma è preferibile che gli stia vicino, accolga la sua paura e si rivolga a lui in maniera rassicurante.
Tra il primo e il secondo anno di vita la principale paura dei bambini è quella legata alla separazione dai genitori e ad una loro possibile perdita. In questi momenti sarebbe utile evitare, per esempio, quelle frasi che caricano eccessivamente il bambino di responsabilità: “dai, non fare il bimbo piccolo!” oppure “che vergogna a questa età, ormai sei grande, devi comportarti da ometto!” e ancora: “sei l’unico dei tuoi compagni dell’asilo nido a piangere tutte le mattine, guarda gli altri come sono bravi”.

Intorno al secondo o terzo anno di vita, i bambini hanno bisogno di essere aiutati ad affrontare altri tipi di paure, ansie o preoccupazioni. In questo periodo, molti bambini manifestano la paura del buio, può accadere che siano convinti che ci siano mostri in agguato negli armadi, sotto al letto o dietro le tende.

Verso i quattro o cinque anni circa, quando un bambino deve affrontare in maniera più “competente” la vita sociale; ci si aspetta infatti a questa età che l’inserimento alla scuola dell’infanzia sia stato ampiamente archiviato, si inizia a proporre ai bambini qualche attività sportiva… il confronto con gli altri coetanei potrebbe far sorgere altre paure. Ad esempio il bambino può avere il timore di sentirsi sbagliato o giudicato, di non essere all’altezza dei suoi coetanei. In questo periodo, nonostante il desiderio di autonomia egli è ancora dipendente dai genitori. La maggior parte dei bambini hanno costantemente bisogno di sicurezza, di protezione e di rassicurazioni.

Come aiutare i bambini a gestire e superare le loro paure?
In linea generale, indipendentemente dal tipo di paura è utile stimolare i bambini a verbalizzare le loro paure. Alcuni bambini non parlano facilmente dei propri sentimenti, talvolta tendono ad affrontare da soli ciò che li spaventa. Non utilizziamo pertanto solo il linguaggio verbale se un bambino fa fatica a parlare di sé, possiamo invogliarlo a disegnare ciò che lo spaventa, a metterlo in scena attraverso un gioco … In questo modo le paure possono essere affrontate

simbolicamente, prendono forma e i mostri costruiti con il pongo possono essere distrutti, i fantasmi disegnati e colorati sulla carta poi fatti a pezzettini…

Un altro modo per aiutare ad elaborare ed esprimere le paure dei bambini è rappresentato dalle fiabe e dai racconti a lieto fine. Se ci pensiamo in ogni fiaba il protagonista deve affrontare le sue paure, vivere situazioni di angoscia… Ad esempio Cappuccetto Rosso incontra il lupo nel bosco, il Brutto Anatroccolo viene escluso per il suo aspetto, Hansel e Gretel devono affrontare la paura dell’abbandono, solitudine e la strega cattiva… In queste storie le paure e le tensioni sono descritte in maniera tale che i bambini possano identificarle, riconoscerle e comprenderle. Nei racconti vi sono esempi di come le difficoltà e le paure possono essere risolte e superate. (Abbiamo già parlato in un altro articolo dell’importanza della lettura con i bambini per l’elaborazione delle emozioni e non solo; leggilo QUI)

Anche se le paure di nostri bambini ci sembrano eccessive e irrealistiche, è bene mostrare comprensione ed empatia, stimolare al racconto in modo tale che il bambino impari a parlare con i genitori di ciò che lo preoccupa o lo angoscia. Non cercare, quindi, di forzarlo a diventare coraggioso o deriderlo per le sue paure, perché questo comportamento potrebbe essere controproducente in quanto il bambino potrebbe sentirsi poco compreso. È necessario, invece, rispettare i suoi tempi e ascoltare con attenzione e estrema disponibilità i racconti delle sue paure. Sapere di poter essere ascoltato e capito oggi, sulla sua paura dei mostri, sarà un’esperienza importante per far sì che vi racconti domani la paura e l’angoscia che prova tutti i giorni a scuola quando un compagno si sta comportando da bullo con lui.

“Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sono sepolte vive e usciranno più avanti in un modo peggiore” (S. Freud)

A cura di:Dott.ssa Francesca Cerutti Psicologa clinica dello sviluppo e della famiglia.
Per domande, curiosità, suggerimenti e consulenze: Tel. +39.333.5228141
francescacerutti86@gmail.com
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